"Dopo
la bocciatura della legge Madia da parte della corte costituzionale,
avvenuta a novembre 2016, tutti sapevano che, presto, importanti
modifiche sarebbero state introdotte alla riforma.
Il
consiglio dei ministri del 9 giugno 2017 ha finalmente dato risposta
alla nostra domanda sull'obbligo di quotazione, apportando
sostanziali modifiche al decreto Madia sulle società a
partecipazione pubblica. Dal nuovo testo si evince chiaramente che
l'obbligo di quotazione NON sussiste per le partecipate che producono
energia da fonti rinnovabili e che in ogni caso il presidente della
giunta può, con proprio decreto motivato, escludere una società
dall'applicazione della norma.
Alla
luce di queste importanti modifiche, come si comporterà ora la nuova
maggioranza? Le affermazioni fatte nell'ultimo consiglio dal
presidente Marquis non hanno più valore. Il presidente sosteneva
infatti con determinazione l'impossibilità di sospendere la
quotazione di CVA, paventando, addirittura, la vendita dell'intera
società: "Ad oggi non è nelle nostre facoltà interrompere
questo percorso, assoggettato dalla vigente legge Madia. Entro il 23
settembre va presentata la domanda di adesione alla quotazione in
borsa, altrimenti entro il febbraio 2018 è prevista l'alienazione
della società". *
Riteniamo
inoltre gravissime le dichiarazioni fatte dalla Società CVA dopo
aver appreso le modifiche alla riforma: la società infatti enumera
gli elementi positivi della quotazione in borsa, fornendo un quadro
economicamente vantaggioso.
Ma
vantaggioso per chi? Di certo non per i cittadini Valdostani, che per
l'ennesima volta si vedono depredati di un bene che appartiene loro,
senza essere interpellati. Vorremmo ricordare ai vertici CVA che i
proprietari al 100% dell'azienda sono i cittadini valdostani e
pertanto gli unici che possano esprimersi in favore o meno della
quotazione. Per questo motivo e in nome dell'autonomia valdostana,
continuiamo a chiedere a gran voce che la comunità valdostana sia
direttamente partecipe riguardo il futuro dell'azienda.
Non
possiamo permettere che anche questa volta dei privati si approprino,
anche solo in parte, di un bene pubblico così importante come
l'acqua e l'energia ad essa correlata.
Ci
uniamo e sosteniamo coloro che chiedono una sospensione dell'iter, ma
ci appelliamo anche all'attuale maggioranza, quella maggioranza che
non vede di buon occhio l'operazione di quotazione, affinché non
resti in silenzio. L'acqua pubblica non è e non deve diventare
affare di pochi".
Tania
Piras e Manuel
Voulaz
Lettera pubbicata su >>> http://aostanews24.it/chi-conviene-la-quotazione-cva