Aosta 12 luglio 2018
LETTERA DI PRESENTAZIONE
della Raccolta Firme per chiedere un Referendum Consultivo sulla quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque , petizione popolare.
della Raccolta Firme per chiedere un Referendum Consultivo sulla quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque , petizione popolare.
Alla
c. a. del Presidente del consiglio Regionale dott. Antonio Fosson.
Sig.
Presidente , il “ Comitato giù le mani dalle acque e da CVA “ ha
il piacere di consegnare a Lei e quindi al Consiglio Regionale le
firme che abbiamo raccolto in merito alla vicenda della possibile
quotazione in borsa di CVA .
I
cittadini valdostani che hanno firmato la petizione sono ad oggi
3911, e con queste firme chiedono al Consiglio Regionale e alla
Giunta di impegnarsi a deliberare quanto chiesto dal Comitato
popolare fin dal Maggio 2017 :
- Indire un referendum consultivo che consenta ai valdostani di votare in modo democratico e partecipato a favore o contro la quotazione in borsa di 1/ 3 della Compagnia Valdostana delle Acque.
- Approvare subito la moratoria per la sospensione di tutto l'iter della quotazione
-
Chiedere all'assessore competente e al presidente della giunta
di riferire in Consiglio
a
che punto é il procedimento di quotazione, e quanto denaro pubblico
é stato speso.
_
Rendere pubblico tutto quanto é stato finora tenuto nascosto (
documenti e atti ) e
iniziare un dibattito pubblico
su tutta la vicenda.
Considerazioni
di carattere generale :
Nel
2016 con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della
Giunta, venivano approvati indirizzi e orientamenti relativi alla
quotazione in borsa della società controllata CVA, quotazione
autorizzata dall'art. 27 comma 1, della legge regionale 21 Dicembre
2016,n 24 ( legge di stabilità regionale per il triennio 2017-2019)
Per
capire cosa le “ autorità competenti “ hanno deciso di fare,
occorre uscire dal linguaggio ottuso e asettico della burocrazia : si
é deciso in modo unilaterale di vendere una parte di un bene che é
di tutti, senza informare le persone che vivono nella Comunità e che
sono le legittime proprietarie della CVA . In spregio alla
trasparenza e del rispetto dei cittadini.
E'
opportuno ricordare che CVA nasce da una precisa scelta
politico-amministrativa, iniziata nel 1995 e compiutamente conclusasi
nel 2002. Una decisione che portò alla acquisizione da parte della
Regione di tutte le centrali Enel operanti in Valle d'Aosta e alla
costituzione della “ Compagnia Valdostana delle Acque “ per
gestirle. In merito all'accordo del 19 Aprile 2000, l'allora
presidente della giunta Dino Vierin, e l'assessore alla Pubblica
Istruzione Ennio Pastoret , commentavano così il significato
dell'accordo:” Non é dunque retorico sottolineare l'importanza
del momento storico in cui nel 2000 la comunità valdostana si
riappropria della disponibilità delle acque che scorrono sul suo
territorio, aprendo prospettive certo non facili,ma estremamente
coinvolgenti per tutta la Valle d'Aosta.” (1)
L'accordo
quindi non era solo una questione meramente economica , ma assumeva
un significato più profondo, politico, sociale e amministrativo.
Poneva in essere, la questione del bene comune anche se di questo
allora non se ne parlava.
Adesso
si decide di venderne una parte per ricavarne dei benefici economici
nell'immediato.
Senza
tenere conto che una scelta così importante e strategica deve essere
collocata nella prospettiva delle future generazioni.
E'
un dovere e un piacere impedire che questo avvenga, evitiamo di
aggravare la situazione consentendo o approvando tacitamente
avventure finanziarie che di creativo hanno solo il tornaconto di
pochi.
Visti
i risultati di questi anni, frutto anch'essi di “profonde e attente
valutazioni” da parte dei precedenti governi regionali : (
Trasporti, trenino Pila -Cogne, Aeroporto, Casinò, Piano rifiuti ),
sarebbe bene fermarsi in tempo al fine di evitare altri disastri.
Per
quanto riguarda il referendum consultivo vale quanto detto e scritto
dal sen. César Dujany : “ il problema dell'acqua e della sua
utilizzazione é stato oggetto di secolare attenzione da parte della
popolazione e dei suoi rappresentanti. Oggi la CVA, che utilizza a
fini economici le nostre acque , é un patrimonio della popolazione
valdostana. Sarebbe opportuno che il suo futuro venga discusso
pubblicamente, ed il suo futuro deciso dai cittadini attraverso un
referendum”.
Il
Comitato é disponibile a fornire tutti i chiarimenti e le
precisazioni che queste note dovessero suscitare.
Le
attività del Comitato non devono essere intese come un atto ostile
nei confronti di CVA. Ma al contrario come un'atto di attenzione nei
confronti della stessa, e delle sue maestranze che svolgono
un'essenziale servizio pubblico.
In
attesa di un riscontro da parte sua, la salutiamo e le auguriamo buon
lavoro.
Per
il Comitato :
Alessandro
Bortot Levis, Alessandrina Deval, Natalina Casti, Egidio Lale-Demoz.
Tania Piras, Piera Reboulaz, Manuel Voulaz, Paolo Meneghini, Michele
Talamo, Paolo Gino.
(1)
il testo completo si può consultare nell'opera “ Rus et barrages”
presso la biblioteca regionale.