lunedì 24 luglio 2017

L'acqua di Roma e l'acqua di Aosta



Una riflessione su a chi gioverebbe la quotazione in borsa di CVA.

La vicenda dell'acqua di Roma è la prova di quello che succede con la privatizzazione di servizi che dovrebbero essere pubblici e comunque sottratti al profitto: i romani stanno per trovarsi con l'acqua razionata. In compenso gli azionisti di ACEA (società che gestisce l'acquedotto di Roma di molte altre città del centro Italia e che è quotata in borsa) tra i quali c'è lo stesso comune di Roma, ma anche una multinazionale francese e i Caltagirone quest'anno hanno incassato alti dividendi.
Una società privata inevitabilmente e giustamente cerca il profitto da distribuire agli azionisti, e riduce gli investimenti a favore dell'utile da distribuire. Se ACEA fosse rimasta interamente sotto il controllo pubblico avrebbe potuto investire gli utili in nuove fonti di approvvigionamento e in miglioramenti alla rete ed ora non dovrebbe tagliare l'acqua.
La stessa logica guiderebbe CVA qualora fosse quotata in borsa: dovrebbe necessariamente destinare gli utili agli azionisti anziché agli investimenti. 

( post condiviso da altravda )